Gli acciai solubilizzati si ottengono attraverso il processo di solubilizzazione che rappresenta uno tra i più frequenti trattamenti termici effettuati sugli acciai austenitici.
Il trattamento di solubilizzazione, conosciuto anche come “tempra di solubilizzazione” o “ipertempra”, consiste in un trattamento termico, riservato agli acciai austenitici (acciaio inossidabile e duplex), caratterizzato da una fase di riscaldamento e mantenimento a temperatura elevata (tra i 1050 °C e i 1.200 °C, ma più frequentemente tra i 1050 °C e i 1100 °C) seguito da un rapido raffreddamento con acqua (finitura nera che richiede un successivo trattamento di decapaggio) o gas inerte (finitura brillante), con lo scopo di riportare in soluzione, e quindi di evitare la precipitazione dei carburi di cromo, che avrebbero altrimenti il tempo di formarsi in caso di un raffreddamento più lento.
I carburi di cromo sono tipicamente responsabili della corrosione intercristallina.
A cosa serve il processo di solubilizzazione?
La solubilizzazione è destinata solitamente agli acciai austenici, come quelli inossidabili e i duplex, e viene particolarmente consigliata per dare elasticità agli acciai, per proteggere il pezzo trattato dalla corrosione e per omogeneizzarne i costituenti.
Questo tipo di trattamento termico è utile anche per migliorare le caratteristiche degli acciai, in particolare:
- massimizza la resistenza all’ossidazione
- migliora la resistenza meccanica: sia a temperatura ambiente sia a temperatura elevata
- migliora la resistenza alla corrosione
Durante la procedura di riscaldo, il mantenimento deve essere sufficientemente lungo da assicurare che la temperatura di riscaldo sia raggiunta anche nel cuore del pezzo, in modo da eliminare le alterazioni strutturali provocate dalle lavorazioni precedenti.
Il meccanismo di riscaldo con mantenimento e con raffreddamento rapido è simile al trattamento di tempra degli acciai martensitici, ma negli acciai austenitici attribuisce lo stato di massimo addolcimento, anziché innalzare i valori resistenziali.
Per questo motivo la solubilizzazione è anche detta “tempra negativa”, poiché accresce la malleabilità del materiale, a scapito della durezza, o “tempra inversa”.