Gli acciai al carbonio da bonifica possono essere impiegati, con buoni risultati, nella maggior parte delle applicazioni.
Gli acciai C40E e C45E sono molto adatti per la fabbricazione di organi di macchina, mediamente sollecitati, e si prestano particolarmente bene ad indurimento superficiale con processi di flammatura e tempra ad induzione. Quest’ultimo è da preferire perché da risultati più omogenei e una regolazione precisa dello spessore dello strato indurito.
Il mezzo raffreddante, in fase di bonifica, deve essere poco drastico – polimeri 30% oppure olio – per evitare rotture. Impiego principale: chiavette, cremagliere (C45 temprato ad induzione), alberi a manovella, aste e colonne per presse. Per quest’ultimo prodotto è consigliato C40 allo stato normalizzato perché contrasta meglio l’invecchiamento dovuto al calore ed è strutturalmente meno rigido. Gli acciai di questo gruppo vengono impiegati per la costruzione di organi meccanici, dove è richiesta un’elevata durezza superficiale unitamente ad una buona tenacità del nucleo. Per soddisfare tale esigenza, la tempra superficiale viene eseguita su pezzi già bonificati. Dopo trattamento superficiale, si raccomanda di effettuare una distensione a circa 180°C.
Per questa famiglia di acciai al solo carbonio è interessante conoscere la temprabilità che, di norma, viene dedotta dalle curve Jominy.
Gli acciai legati da bonifica invece sono di facile lavorabilità a caldo e a freddo. Presentano buona penetrazione di tempra e buona resistenza all’urto. La bonifica è un trattamento termico, formato da tempra e rinvenimento e quest’ultimo può essere variato in funzione delle caratteristiche meccaniche desiderate. Molto utili sono pertanto le tabelle di rinvenimento. Quando le dimensioni dei pezzi sono notevoli, è difficile che si ottenga a cuore e anche a minore profondità una struttura di bonifica e le caratteristiche saranno quelle di normalizzazione, salvo un miglioramento nei valori di tenacità.