Sono acciai con elevata percentuale di cromo (talvolta con presenza di altri elementi di alligazione) messi a punto per contrastare le differenti forme di corrosione. Si suole distinguere la corrosione a secco (spesso chiamata corrosione ad alta temperatura od ossidazione) dalla corrosione a umido che si osserva in ambienti liquidi (o quando il metallo si ricopre di condensa liquida).
In linea generale si può affermare che la resistenza alla corrosione a caldo degli acciai inossidabili è legata alla formazione, e al successivi mantenimento in loco, di uno strato fine, compatto e aderente di ossido protettivo il quale impedisce un ulteriore attacco del materiale. Il processo di corrosione a umido è invece di tipo elettrochimico e la resistenza alla corrosione degli acciai inossidabili è dovuta alla formazione di uno strato superficiale passivato che necessita, per instaurarsi, di un contenuto di cromo pari a circa il 12%. Per ogni tipo di acciaio inossidabile questo film deve essere continuo ed aderente alla superficie, non poroso e insolubile, in grado di riformarsi una volta lesionato se riesposto nell’aria o all’azione di ambienti ossidanti.
Gli acciai inossidabili austenitici in particolare sono caratterizzati da una struttura austenitica, stabile a temperatura ambiente che è garantita dalla presenza contemporanea di cromo e nichel e dal basso tenore di carbonio. Sono i più usati per impieghi in molteplici ambienti aggressivi, a bassa e alta temperatura di esercizio. Lo stato di trattamento termico usuale è quello solubilizzato. Si utilizzano molto spesso in barre trafilate a freddo in quanto questa operazione conferisce l’incrudimento desiderato privilegiando le caratteristiche resistenziali.
La composizione chimica più economica sarebbe dai primi anni del secolo scorso quella con l’8% di nichel e il 18% di cromo. Questi acciai resistono bene negli ambienti ossidanti ma sono soggetti a fenomeni di stress e pitting corrosion. Questi acciai sono insensibili alla rottura fragile allo stato solubilizzato: essi sono utilizzabili per impieghi alle più basse temperature criogeniche.