Gli acciai di questa famiglia, denominati anche di “uso generale”, la più diffusa sul mercato come quantità prodotte, hanno modificato nell’evoluzione della tecnologia, la loro denominazione nel tempo.
Come è facilmente intuibile dalla parola stessa,”uso generale”, fanno parte di questa categoria tutti quei principali elementi di sostegno, come intelaiature, impianti in genere, sovrastrutture e tutto ciò che serve a conformare un dispositivo, un congegno, un meccanismo di macchine operatrici e altro.
La norma EN 10277-1 classifica questi acciai come non legati di qualità per impieghi generali.
La norma EN 10277-2 fissa le condizioni tecniche di fornitura per gli acciai finiti a freddo.
La EN 10025 è applicabile ai laminati e la EN 10250-2 vale per i fucinati; pertanto dovranno essere il riferimento in fase di formalizzazione dell’ordine.
Sono acciai tenaci con limitato contenuto di carbonio, in cui vengono aggiunte delle quantità di manganese e silicio, in modo da arrivare ad un compromesso fra saldabilità e un buon rapporto Rp/R (alto limite di snervamento), che permette di ridurre le sezioni resistenti, con conseguente risparmio di materiale dell’ordine anche del 30%. In alcuni casi sono presenti sporadiche quantità di cromo, nichel ecc., che provengono dai rottami o dalla materia prima di partenza. Il contenuto percentuale di questi elementi è talmente modesto che la loro influenza risulta insignificante; per questo non si considerano nella Normativa. La mancanza di elementi di lega fa si che la temprabilità sia limitata. Sono anche denominati acciai a snervamento innalzato per riduzione a freddo mediante trafilatura e laminazione a freddo.
Presentano buona predisposizione alla saldatura e alle deformazioni a freddo e a caldo.
Sono normalmente impiegati allo stato naturale di fabbricazione, ma possono essere normalizzati o bonificati, quando l’utilizzo lo richiede.