La particolarità che contraddistingue questi acciai è l’alto contenuto di carbonio, il quale conferisce agli utensili durezze elevate. Il loro impiego è particolarmente concentrato nei settori dove sono presenti sollecitazioni d’usura, urto e taglio. Le caratteristiche essenziali sono: durezza, tenacità, resistenza all’usura e temprabilità. Le durezze degli acciai per lavorazione a freddo variano da 52 a 63 HRC mentre, per quelli destinati alle lavorazioni a caldo, il campo varia da 36 a 54 HRC. La scelta del tipo di acciaio più adatto per uno specifico impiego non è facile e va effettuata dopo accurate valutazioni.
Va prestata molta cura ai trattamenti termici, perché questi acciai sono soggetti a facili rotture e, se consideriamo l’elevato costo della materia prima, è facile intuire l’entità dei danni derivanti da non corrette operazioni di tempra e rinvenimento. Per questi acciai si raccomandano dei preriscaldi con gradienti di salita non superiori a 50°C/h e soste di omogeneizzazione prima di raggiungere la temperatura di fucinatura e di tempra.
Per questi acciai, si consiglia almeno una ricottura di distensione prima di passare alla tempra, che deve essere subito seguita da rinvenimento quando il materiale è ancora a circa 150°C. Inoltre, dopo rinvenimento, il raffreddamento dovrà essere lento, per evitare tensioni, sia interne che esterne. Andranno poi adottate tutte le accortezze necessarie per evitare precipitazione di carburi al contorno del grano. Si ricorda che spigoli vivi e notevoli differenze di sezione possono generare rotture in fase di tempra.